Con l’avvento di strumenti tecnologici come il Laser e il microscopio operatorio, l’odontoiatria ha fatto passi da gigante, rendendo le terapie in moltissimi casi più precise, efficaci e meno invasive. In questo articolo, esploreremo le differenze tra questi metodi e capiremo quale sia la scelta più adatta in base alla situazione clinica, ovviamente sempre da verificare con una visita accurata e dedicata.

1. Il Curettage: il passato dell’odontoiatria parodontale

Il curettage è una tecnica tradizionale utilizzata per rimuovere il tessuto infiammato o infetto all’interno delle tasche parodontali.

Come funziona?

• Si utilizza una curette per raschiare il tessuto molle infiammato e il biofilm batterico che si accumula sulle pareti delle tasche.
• L’obiettivo è ridurre l’infiammazione e favorire la rigenerazione del tessuto gengivale sano.

Limiti del curettage:

1. Invasività: La rimozione manuale del tessuto infiammato può essere dolorosa e lasciare segni estetici, come recessioni gengivali.
2. Limitata precisione: Senza il supporto di tecnologie avanzate, il curettage non sempre garantisce una pulizia completa della superficie radicolare.
3. Risultati non sempre duraturi: La mancanza di strumenti di decontaminazione avanzata può favorire recidive.

2. La Levigatura Radicolare (Scaling e Root Planing): un approccio intermedio

La levigatura radicolare è una tecnica più moderna rispetto al curettage e mira a rimuovere il tartaro e il biofilm batterico dalle radici dei denti, rendendole lisce e pulite, senza andare a “cruentare” la parte gengivale.

Come funziona?

• Si utilizzano strumenti manuali (curette) o ultrasonici per rimuovere le incrostazioni di tartaro e il cemento dentale danneggiato.
• L’obiettivo è eliminare i batteri e favorire il riattacco gengivale al dente.

Pro della levigatura radicolare:

1. Meno invasiva: Rispetto al curettage, preserva meglio i tessuti molli.
2. Efficacia localizzata: Ideale per trattare singole tasche profonde o aree di infiammazione limitate.

Limiti:

1. Non sempre risolutiva: In caso di parodontite avanzata, la levigatura radicolare può non essere sufficiente.
2. Possibili danni ai tessuti duri: Una levigatura troppo aggressiva può causare perdita di cemento radicolare e sensibilità dentale.
3. Non tratta il problema su scala globale: Spesso eseguita a quadranti, può lasciare aree non trattate che contribuiscono a traslocazioni batteriche.

3. Full Mouth Disinfection Laser e Microscopio assistita: l’era mini-invasiva della parodontologia

La Full Mouth Disinfection è un approccio integrato e globale per trattare contemporaneamente l’intero cavo orale. Con il supporto del Laser e del microscopio operatorio, questa tecnica si è evoluta per garantire risultati con il minimo impatto per il paziente.

Come funziona?

• Fase iniziale: Si rimuove il biofilm batterico sopragengivale con polveri delicate (glicina o eritritolo).
• Fase di trattamento: Si esegue la decontaminazione di tutte le tasche parodontali in una sola seduta o in 24 ore, utilizzando strumenti ultrasonici, il Laser e il microscopio.
• Fase finale: Si chiudono i tubuli dentinali e si decontaminano le superfici radicolari con il Laser, completando in alcuni casi il trattamento con ozonoterapia per favorire il riequilibrio microbiologico.

Pro della Full Mouth Disinfection Laser e Microscopio assistita:

1. Precisione assoluta:
• Il microscopio consente una visione dettagliata, permettendo la rimozione accurata di tartaro e biofilm.
• Il Laser decontamina in profondità, eliminando i batteri anche nelle nicchie più difficili.
2. Minima invasività: Non richiede in molti casi interventi chirurgici aggressivi e preserva i tessuti sani.
3. Effetti duraturi: Riduce il rischio di recidive grazie alla decontaminazione globale e al ripristino dell’equilibrio microbiologico.
4. Comfort per il paziente: Sedute più rapide, meno anestesia e tempi di guarigione ridotti.
5. Trattamento globale: Agisce su tutto il cavo orale, evitando traslocazioni batteriche tra aree trattate e non trattate.

Limiti:

• Non adatto a tutti i casi: In situazioni di parodontite molto avanzata, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico.

Confronto tra i tre approcci

Quale approccio è giusto per te?

La scelta del trattamento dipende dalla gravità della parodontite, dallo stato dei tessuti e dalle esigenze del paziente.

• Curettage: Oggi usato raramente, può essere indicato in casi molto limitati di infiammazione localizzata.
• Levigatura radicolare: Ideale per situazioni di parodontite moderata o come terapia di mantenimento.
• Full Mouth Disinfection Laser e Microscopio assistita: È una delle scelte per trattare in modo completo e minimamente invasivo la parodontite, specialmente nei casi più avanzati, come terapia unica o come step antecedente a chirurgie.

Conclusione

La tecnologia ha trasformato il modo in cui trattiamo la parodontite, passando da approcci tradizionali, come il curettage, a soluzioni come la Full Mouth Disinfection Laser e Microscopio assistita. Questo metodo garantisce solitamente risultati più duraturi, meno invasività e un miglior comfort per il paziente.

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